Non avremmo mai immaginato di venire travolti, nella nostra vita professionale e privata, da un virus letale.Contrariamente a quello che i film ci hanno sempre fatto credere, non vaghiamo, scalcinati e circospetti, tra le macerie di una città deserta. Piuttosto ce ne stiamo – molto meno gagliardi, diciamolo – confinati nelle nostre case comode, calde d’inverno e fresche d’estate, con la dispensa piena e librerie potenzialmente infinite di serie tv, film e album musicali. Niente meno per decreto.
In uno scenario del genere, se qualche regista controcorrente ce lo avesse raccontato, avremmo invece immaginato con facilità che questo confinamento avrebbe prodotto un’impennata verticale delle consegne a domicilio, del consumo di film e serie tv e naturalmente degli acquisti online, magari non di abbigliamento e cosmetica (per andare dove?), ma di tutto quanto possa contribuire a una appagante e ritrovata vita domestica, dal lievito per dolci al propagatore idroponico per terrazzi. Così sta accadendo.
Il lockdown mette le ali all’e-commerce
Alla fine di febbraio, a pochi giorni dall’ingresso ufficiale nell’epidemia che cambierà per sempre le nostre vite, già Nielsen registrava un aumento dell’82,3% delle vendite online di beni di largo consumo e dell’81% nelle vendite di prodotti alimentari, nelle GDO soprattutto.
Se in un certo momento, soprattutto all’uscita del secondo dPCM restrittivo del 22 marzo 2020, qualcuno ha dubitato che le attività di vendita online fossero consentite, dopo il lasciapassare di Netcomm l’e-commerce ha messo definitivamente le ali, mostrando una direzione netta e chiara: il futuro delle attività al dettaglio sta nell’integrazione tra la vendita online e quella in negozio.
Secondo l’ultima rilevazione di Nielsen ad oggi disponibile, che si riferisce alla terza settimana dal lockdown (23-29 marzo), l’aumento delle vendite online di beni di largo consumo è stato del 162,1%, +20% rispetto alla settimana precedente.
Se il Covid-19 ha congelato, purtroppo, l’economia fisica e reale, ha rivitalizzato quella che passa per le impalpabili vie del digitale.
Riprendono quota i negozi di vicinato
Oltre al trend più che positivo dell’e-commerce, gli ultimi dati di Nielsen mettono in luce un altro dato interessante: la continua ascesa dei negozi di vicinato e una normalizzazione delle vendite della GDO. Le ragioni sono semplici: da un lato le nuove procedure di ingresso nei grandi supermercati, che limitano l’afflusso per garantire le distanze di sicurezza, e dall’altro la vicinanza dei negozi di quartiere che permette di limitare il tragitto per la spesa.
Dati confermati anche da Nomisma, secondo cui nelle ultime tre settimane la quota di utenti che preferisce il negozio di vicinato è passata dal 40% al 54% contro una contrazione degli utenti dei supermercati, scesi dal 67 al 48%. Un calo che però non sembra definitivo: gli italiani hanno intenzione di riprendere le abitudini precedenti al lockdown quando ci saremo lasciati l’epidemia alle spalle, dichiarano.
La Fida-Confcommercio, che associa i dettaglianti alimentari, conferma che tanti italiani piuttosto che trovare il loro posto nelle lunghe file davanti ai supermercati preferiscono andare al negozio di quartiere. "Anche noi abbiamo visto un po’ di rallentamento ma il ritmo delle vendite dei nostri associati, piccoli negozianti o supermercati indipendenti, continua ad essere altissimo, soprattutto nei punti vendita dei paesi", ha dichiarato la presidente Donatella Prampolini. "Siamo sopra di circa il 20% nei confronti con l’anno scorso. Stanno crescendo tantissimo anche le vendite a domicilio, i colossi del web hanno liste di attesa molto lunghe, i nostri portano i prodotti a casa in pochi giorni".
E-commerce di vicinato, uno strumento facile e veloce per aprirne uno
Ci abbiamo visto giusto. Proprio una settimana fa, pensando ai piccoli negozianti e a un modo per supportarli in questo momento difficile, abbiamo condiviso qui sul blog un modo semplice, veloce e gratuito con cui i negozianti potrebbero cominciare a vendere online. Vai all’articoloUtilizzando un tool di Google, a disposizione di tutti, abbiamo creato un piccolo e-commerce, sicuramente essenziale ma di assoluta efficacia per le piccole attività. I negozianti devono solo copiarlo e poi modificarlo in base alle loro esigenze e in piena autonomia.
Per esperienza diretta abbiamo rilevato che anche i negozi di prodotti alimentari più grandi e strutturati, pur avendo un sito Internet e offrendo già da tempo il servizio di consegna a domicilio, raccolgono gli ordini telefonicamente o tramite Whatsapp o tramite email. Figuriamoci i negozi più piccoli…Con questo strumento è possibile raccogliere gli ordini e gestirli in modo sistematico e organizzato. Il piccolo negoziante non avrà certo un e-commerce all’ultimo grido, ma sicuramente potrà avvicinarsi, senza impegno, a quello che potrebbe diventare un interessante canale di vendita da integrare al negozio.
Una strada da prendere in seria considerazione e a cui guardare in prospettiva: adesso il mondo del commercio elettronico può contare su un’enorme quantità di nuovi utenti che ne hanno scoperto i vantaggi in queste settimane.