Per chi si occupa di e-commerce ci sono degli appuntamenti fondamentali nel corso dell’anno, delle vere e proprie milestone a cui tutti inevitabilmente ci appelliamo per fornire almeno i necessari dati di contesto. Uno di questi è quando l’Osservatorio e-commerce B2c del Politecnico di Milano "esce" i dati sulla crescita del settore.L’ultimo aggiornamento è stato presentato proprio la settimana scorsa, nel consueto convegno organizzato dal Consorzio Netcomm con la School of Management del Politecnico meneghino intitolato "L’eCommerce B2c: il motore di crescita e innovazione del Retail!".
Sono passati ben 20 anni dalla prima rilevazione dell’Osservatorio e poco di più da quello che è considerato all’unanimità l’atto di nascita del commercio online in Italia. Era il 3 giugno 1998 quando un italiano comprò dalla California, pagando con carta di credito, il romanzo di Andrea Camilleri "La concessione del telefono". Da allora molte cose sono cambiate: comprare online è una pratica abituale da miliardi di euro e Camilleri, ahinoi, non c’è più.
Ma vediamo in dettaglio cosa alimenta l’e-commerce e i carrelli – digitali – degli Italiani.
Il mercato dell’e-commerce nel 2019
Nel 2019 il valore degli acquisti online sfiora i 31,6 miliardi di euro, +15% rispetto al 2018. In valore assoluto valgono 4,1 miliardi di € in più, l’incremento più alto di sempre.
Tra i prodotti, che sono gli acquisti che trainano di più (+21% con 18,1 miliardi di euro), quello dell’informatica e dell’elettronica si conferma il comparto più rilevante (+19% e un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro) seguito dall’abbigliamento (+16%, 3,3 miliardi di euro). Tra i settori con il ritmo di crescita più elevato troviamo l’arredamento & home living (+30%, 1,7 miliardi di euro) e il Food&Grocery (+42%, 1,6 miliardi di euro).L’editoria supera il miliardo di euro (+8%) mentre gli acquisti in tutti gli altri comparti di prodotto valgono insieme 5,2 miliardi di euro nel 2019, in crescita del +21% rispetto al 2018. In questo aggregato si distingue il contributo dei ricambi auto, con pezzi di ricambio e pneumatici per un valore di 760 milioni di euro (+24%), dei giocattoli, con 602 milioni (+18%) e del beauty, con l’acquisto di profumi e cosmetici per un valore di 568 milioni (+27%).
Tra i servizi, che sono entrati ormai in una fase di maturità (+8% con un incremento di quasi un miliardo di euro), il turismo e trasporti, con 10,9 miliardi di euro, è ancora il primo comparto dell’e-commerce italiano. La crescita (+9%) è determinata dagli acquisti di biglietti per i trasporti ferroviari e aerei, dalla prenotazione di appartamenti e case-vacanza (attraverso gli operatori della sharing economy) e dalla prenotazione di camere di hotel.Gli acquisti online nelle assicurazioni valgono 1,5 miliardi di euro (+6%) e rimangono focalizzati sulle RC Auto. I comparti di servizio aggregati nell’Altro valgono 1,1 milioni di euro, in linea con il valore del 2018. Rimangono importanti, in questa categoria, i contributi del ticketing per eventi e delle ricariche telefoniche.
“Nonostante rappresenti ancora una piccola parte degli acquisti complessivi (7,3% di penetrazione), l’e-commerce è oggi responsabile del 65% della crescita Retail complessiva (online + offline): gli acquisti online crescono infatti del 15%, mentre i consumi complessivi sono sostanzialmente stabili (+1,5%).” Dichiara Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c. “Nel 2019 l’incidenza dell’eCommerce B2c sul totale vendite Retail passa dal 6,5% al 7,3%, con una significativa differenza tra prodotti (6%) e servizi (11%). Rimangono importanti le differenze relative all’incidenza dell’eCommerce nei diversi comparti merceologici: si va dal 36% nel Turismo e trasporti all’1% nel Food&Grocery. Nel mezzo troviamo Assicurazioni, Arredamento e home living, Abbigliamento, Editoria e Informatica ed elettronica con penetrazioni comprese tra il 7% e il 27%”.
E-commerce e smartphone, una coppia affiatata
A conferma di quanto già sottolineato dal Rapporto della Casaleggio Associati dei mesi scorsi, in Italia il destino degli acquisti online è sempre più legato a doppio filo con il mobile e con l’evoluzione tecnologica che in esso si esprime. Nel 2019 gli acquisti online da smartphone (soprattutto nel caso di acquisto di prodotti e meno di servizi) valgono il 40% dell’e-commerce totale (era il 34% nel 2018), quelli da desktop – pur rimanendo la quota più elevata – passano dal 60% nel 2018 al 55% nel 2019, mentre quelli da tablet si riducono dal 6% al 5%. Numeri che senza tema di smentita fanno prevedere il primato dello smartphone fra i canali dell’e-commerce tra il 2020 e il 2021.
Ma perché una penetrazione così elevata del canale mobile negli acquisti online?Prima ragione su tutte è la diffusione e la frequenza d’uso dei dispositivi mobili (dal 2016 lo smartphone è diventato il dispositivo più usato per connettersi a Internet), unita al miglioramento dell’infrastruttura tecnologica in termini di copertura e connessione.La seconda ragione, che è diretta conseguenza della prima, è legata al fatto che i merchant sono particolarmente sensibili alla progettazione di customer journey nativamente mobile.La terza ragione è che lo smartphone è congeniale a tutti quegli acquisti fatti di impulso, personalizzati (sulla base delle informazioni “personali” salvate sul dispositivo) e omnicanale (acquisto online in store).
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